... a Sara

Con pazienza certosina scalfisco queste pietre e queste ossa
come se un avo lontano mi avesse tramandato la sua conoscenza
ma so, nel profondo, che non basterà.

Non basterà vedere le forme apparire, così come le avevo immaginate
prima che esistessero e che fossero svelate
anche ai vostri occhi.

Non basterà che la mia mano diventi veloce ed esperta
nel costruire gli antichi strumenti e che li adoperi
con destrezza e perizia.

Non basterà lo sguardo ammirato di qualche appassionato
o la feroce critica di qualche altro,
entrambi efficaci.

Niente di tutto questo basterà.

Quando potrò finalmente godere dell'armonia del disegno
Quando potrò finalmente contemplare il lavoro
Quando potrò finalmente staccare lo sguardo

Con pazienza certosina scalfisco queste pietre e queste ossa
come se un avo lontano mi avesse tramandato la sua conoscenza
ma so, con certezza, che non basterà

Fino a quando la mia curiosità non sarà placata,
fino a quando dietro ai miei gesti non ci sarà un perché
fino a quando ogni singolo segno non avrà una storia.

Perché così sono io.

Sono la pulce che salta nel mio stesso orecchio
e che mi chiede di dare un perché
a ciò che faccio.

Sono il grillo che parla al mio stesso cuore
e che mi chiede di essere onesta
fino in fondo.

Sono la tigre che ruggisce nel mio stesso cervello
e che mi chiede di ricominciare
chè c'é ancora da fare.

Polare come la stella che dirige nelle notti limpide
i passi nell'incerto cammino.

Polare come un legame tra atomi
stanchi di essere solo se stessi.


                                     Leonardo Ruta


 

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