Fig 1


Fig 2


Fig 3


Fig 4


Fig 5


Fig 6




 

 


DUE PAROLE SULLO SCRIMSHAW

L’origine della parola scrimshaw è abbastanza oscura ma si ritiene abbia avuto origine da un termine del gergo marinaresco inglese, scrimshank che
significava “perdere tempo”.
L’arte dello scrimshaw si sviluppò maggiormente nel 18° secolo, periodo in cui furono frequenti contatti fra le flotte di baleniere europee e nord americane e tribù dell’Alaska, che già conoscevano questa forma d’arte, seppur ancora primitiva.

In un’epoca in cui i trasporti marittimi, esclusivamente a vela, erano piuttosto lunghi e strettamente legati alle condizioni atmosferiche, accadeva spesso che i marinai rimanessero a lungo ad aspettare il momento favorevole per il viaggio; nacque appunto così, come mezzo per ingannare il tempo, l’arte di realizzare incisioni su denti di capodogli, trichechi ed orche, lo scrimshaw.
Questa tecnica consisteva nel tracciare un disegno con coltelli, aghi o altri oggetti appuntiti, e nel metterlo poi in evidenza riempiendo i solchi con nero di seppia, olio o tabacco.
Ovviamente tra i soggetti raffigurati un posto di primo piano spettava alla nave sulla quale i marinai erano imbarcati, poi rappresentazioni di caccia tra uomini e balene, seguite da illustrazioni di vita quotidiana o religiosa. (Fig.1,3)
Lo scrimshaw su osso di mascella di balena illustrato di seguito risale ai primi anni del 18° secolo; nei particolari si può notare lo sfondo dove è raffigurata la costa di Ternate in Indonesiana.  (Fig.2)

L’origine degli scrimshaw è ancora un mistero; le teorie sono tante da quella che propende per un’influenza della cultura eschimese sui balenieri del New England e quella che crede che sia un arte indigena, per non contare un’influenza delle isole dei mari del sud.
Uno dei più antichi scrimshaw fu ritrovato nel 1965 a Bereliyach, nel nord della Russia e rappresentava un mammuth stilizzato su un pezzo di zanna. (Fig.4)
Il disegno è stato colorato grazie all’alto contenuto di ossido di ferro presente nelle acque della zona; dalla comparazione con altri reperti trovati sempre nella stessa regione unita alla datazione radiometrica attraverso il metodo del Carbonio 14 si stima che questa incisione abbia ben 12.240 anni.


I materiali
Gli scrimshaw possono essere realizzati su qualsiasi superficie che possa essere incisa facilmente.
I materiali prevalentemente usati sono l’avorio di elefante del quale, è bene ricordarlo, da alcuni anni è vietato il commercio a livello mondiale, l’avorio fossile di mammuth, madreperla, osso di vari animali, corna di vario genere (bufalo, cervo, cervo sambar) oppure avori sintetici, resine, micarta ed inoltre il cosiddetto avorio vegetale: la noce di Tagua. (Fig.5)
E’ in ogni caso indispensabile che la superficie scelta sia levigata a specchio e che non presenti porosità o evidenti segni di levigatura che potrebbero compromettere il risultato finale.

La lavorazione

Gli strumenti utilizzati per realizzare gli scrimshaws sono assolutamente
semplici e poco costosi.
E’ indispensabile avere una punta, un bulino molto appuntito o in alternativa è possibile costruirseli utilizzando degli aghi fissati ad un listello; personalmente li ricavo da aghi per cucire la pelle o modellando vecchie punte di trapano.
Il “disegno” viene rivelato riempiendo via via le piccole incisioni tracciate con inchiostro, per comodità uso un comune inchiostro di china solubile in acqua, facile da applicare e soprattutto senza odori sgradevoli. (Fig.6)
La variazione di densità delle incisioni e la loro forma, a punti o piccoli trattini, crea le sfumature e le ombreggiature dell'immagine.
Una volta soddisfatta dell’effetto ottenuto fisso il disegno con inchiostri di più lunga tenuta; prediligo colori ad olio o melamminici in soluzione di Benzina Petroleum o Trementina.
Occorrono inoltre delle lenti di ingrandimento a varia potenza, sono utili delle semplici lenti ad oculare da orafo 2x o 5x per la lavorazione ed una 12x di controllo per affinare i piccoli dettagli.
Alcuni scrimshander utilizzano microscopi da gemmologi con ingrandimenti 10x o 20x fino ad 80x; a tali ingrandimenti il punto di fuoco è cosi piccolo che è impossibile utilizzare correttamente ed in modo agevole il tradizionale bulino.
Questa, a grandi linee, è la tecnica dello scrimshaw.

È anche possibile realizzare scrimshaw a colori semplicemente usando
inchiostri di colori diversi, in questo caso devono essere prima applicati i colori più scuri per poi proseguire con i colori più chiari onde evitare che i solchi destinati ai colori chiari
 

 

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